“Paesaggi Aperti ad Enna”: incontro all’Ordine degli Architetti

L'ordine degli architetti di Enna
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Giovedì dalle 16.00 alle 19.00, negli spazi della Sede Ordine Architetti PPC di Enna in Via Sant’Agata 90, si terrà l’incontro “Paesaggi Aperti a Enna”, il secondo dei seminari di monitoraggio del progetto di ricerca “Paesaggi Aperti. Comunicazione, partecipazione, empowerment delle comunità”, realizzato in Sicilia dall’Istituto Nazionale di Architettura IN/Arch con la sezione territoriale IN/Arch Sicilia e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca grazie al bando FRES “Fondo per la ricerca in campo economico e sociale” annualità 2021-22.

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L’evento di Enna è organizzato dall’Istituto Nazionale di Architettura IN/Arch con la sezione territoriale IN/Arch Sicilia in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Enna.

Nel condividere gli esiti del progetto di ricerca, il seminario “Paesaggi Aperti a Enna” propone una occasione di confronto volta a favorire lo sviluppo di future collaborazioni e di nuovi progetti con focus particolari sulla Sicilia. Il primo seminario di monitoraggio si è tenuto a Ragusa e, dopo questo secondo incontro ad Enna, si prevede un ulteriore seminario di monitoraggio a Siracusa.

Si parte alle ore 16.00 con i saluti istituzionali di Sebastiano Fazzi (Presidente Ordine Architetti PPC Enna). A seguire Mariagrazia Leonardi (presidente IN/Arch Sicilia) e Lucia Pierro (consigliere IN/Arch Sicilia) introdurranno il progetto PAESAGGI APERTI. Si passerà quindi la parola ai progettisti del Workshop di rigenerazione urbana “Paesaggi Aperti per riabitare Favara”, caso studio affrontato nel corso del progetto di ricerca pensato per valorizzare culture e competenze locali mediante un processo multidisciplinare di formazione e comunicazione delle conoscenze volto a implementare le “comunità di patrimonio”, utilizzando pratiche collaborative nel paesaggio che rileggono l’esperienza comunitaria sviluppata in Sicilia da Danilo Dolci a partire dagli anni ’50 con l’obiettivo di valorizzare culture e competenze locali rafforzando la complessa rete di relazioni fisiche, economiche e sociali che attraversano questi territori.

Lillo Giglia, Giovanni Fiamingo, Giovanna Russo, Domenica Benvenga (NextBuild); Salvo Terranova, Giorgia Testa, Arianna Lo Re (lineaT studio); Francesco Moncada e Mafalda Rangel (Moncada Rangel) e Lucia Pierro (AutonomeForme.Architettura), progettisti del caso studio “Paesaggi Aperti per riabitare Favara”, condivideranno la proposta di rigenerazione urbana del sistema urbano che si snoda lungo Via Reale, uno degli assi del centro storico di Favara oggi reso sempre più degradato e inaccessibile a causa dell’abbandono di gran parte delle abitazioni e dei vari crolli determinati da decenni di incuria. Ciò malgrado Via Reale, come altre parti del centro storico di Favara, preserva ancora il suo riconoscibile patrimonio di memoria ed un disegno urbano tuttora organicamente visibile caratterizzato dalla continuità tra spazio esterno e spazio interno, tra strada, corti e manufatti, formando il tessuto connettivo compatto della città antica. Si tratta quindi di una condizione feconda per delineare nuove strategie di ri-generazione urbana capaci di ri-abitare e ri-gnificare i luoghi affrontando in modo sistemico – e con audacia – le sfide del degrado urbano, dei cambiamenti climatici, del declino demografico e dell’integrazione sociale dei migranti.

A seguire, l’intervento di Mariagrazia Leonardi, Silvia Porcaro e Alessia Zimbili ed il contributo dei Progettisti: Giulia Labruna, Rossella Zappalà (ACA Amore Campione Architettura); Giovanni Calabrese, Antonio Carcione ed Eleonora Strazzeri (Ellenia+Tre Architettura) e Luca Bullaro (Luca Bullaro Architettura) illustreranno i risultati del Workshop “Paesaggi Aperti per Antico Corso” dedicato alla valorizzazione dello spazio pubblico che s’innesta tra i grandi interventi di ristrutturazione urbana previsti dalle Legge Regionale 13/2015 per il quartiere, il verde pubblico, la fruizione delle numerose presenze archeologiche che permangono nell’area, la valorizzazione paesaggistica delle tracce della colata lavica del 1669. Nel sovrapporsi del layer barocco a quello greco o romano, la Collina di Montevergine, ricadente nel perimetro del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci e nel perimetro delle aree UNESCO, è emblematica dell’identità di Catania come città doppia e offre una condizione feconda per delineare strategie di rigenerazione urbana e di empowerment delle comunità capaci di recuperare il senso della memoria dei luoghi affrontando anche le sfide del degrado urbano, del recupero della biodiversità, dell’integrazione intergenerazionale, dell’accessibilità e dell’inclusione sociale.

L’incontro sarà moderato da Maurizio Caudullo (Vice Presidente IN/Arch Sicilia) e da Ignazio Lutri (consigliere IN/Arch Sicilia) ed a seguire è previsto un dibattito a cura di Sebastiano Fazzi (Presidente Ordine Architetti PPC Enna).

“Paesaggi Aperti” parte dalla consapevolezza che la Sicilia – con la sua dimensione mediterranea, isolana ma non isolata – può offrire un terreno di prova ove sviluppare pratiche di empowerment e coinvolgimento delle comunità che rendano possibile la scoperta e costruzione di nuovi “Paesaggi Aperti” al cambiamento e all’ascolto reciproco. I seminari di monitoraggio costituiscono in tal senso una importante tappa del progetto di ricerca “Paesaggi Aperti” poiché permettono di intessere una importante rete di scambio e confronto sulle esperienze di partecipazione sociale e di rigenerazione recentemente attivate nell’isole.

Come ci dice Sebastiano Fazzi, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Enna, “i temi che verranno trattati sono temi di grande attualità che interessano l’intero territorio nazionale. I progetti di rigenerazione urbana affrontati con questa ricerca, devono infatti servire da stimolo alle nostre comunità, per l’attuazione di processi di rigenerazione urbana necessari e indispensabili alle nostre città. Anche nel nostro territorio, grazie al DPCM 17 dicembre 2021, abbiamo avuto modo di affrontare con fondi PNRR, temi e progetti che mirano a favorire processi di rigenerazione urbana. Sono cinque i concorsi di progettazione attivati ed espletati, che hanno dato l’opportunità alle stazioni appaltanti di dotarsi di PFTE, attualmente in attesa di fondi per la loro realizzazione. Infine – conclude Fazzi – auspichiamo che la legge sulla rigenerazione urbana, attualmente al Senato, possa vedere al più presto la sua promulgazione dando la possibilità ai nostri territori di migliorare la qualità del patrimonio costruito, al fine di perseguire la coesione sociale, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, e la salvaguardia delle funzioni ecosistemiche del suolo, contribuendo al miglioramento della qualità della vita”.

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