Enna: sindacati della Polizia Penitenziaria proclamano lo stato di agitazione

Casa circondariale di Enna
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Le organizzazioni sindacali della provincia di Enna SAPPE, UIL PA PP e U.S.P.P., attraverso una nota unitaria sottoscritta da Liborio Severino, Lorenzo Meli e Filippo Bellavia e inviata ad autorità ed istituzioni, nel fare seguito alla convocazione del tavolo negoziale della Casa Circondariale “Luigi Bodenza” di Enna prevista per il 3 settembre, proclamano lo stato di agitazione e l’indizione di una imminente manifestazione di protesta presso la città di Enna “per le gravissime condizioni di lavoro in cui è costretta ad operare il personale dell’Istituto, con grave pregiudizio per l’ordine e la sicurezza interna e pubblica a causa dell’importante carenza di personale del comparto sicurezza, mai così importante, oltre che le conseguenti compressioni dei diritti soggettivi e accumulo di stress lavorativo”.

“Diversi sono stati gli eventi critici (aggressioni, colluttazioni, minacce) – proseguono le organizzazioni sindacali – che si ripercuotono sulle già precarie condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari, sempre più soli e privi di adeguati strumenti di difesa. Il tutto avviene in un clima di preoccupante immobilismo, poiché la mancanza di idonei e immediati provvedimenti per scoraggiare i detenuti più violenti e facinorosi sta alimentando una diffusa sensazione di impunità tra la popolazione detenuta, sempre più difficile da contrastare. Ecco perché rispediamo al mittente la convocazione del tavolo negoziale per discutere il nuovo P.I.L. e adeguarlo al P.I.R. del prossimo 3 settembre, visto che nulla o quasi nulla è stato fatto a seguito del precedente stato di agitazione a cui avevano partecipato tutte le OO.SS., registrando condizioni di lavoro non più tollerabili dal personale di Polizia Penitenziaria per i richiesti continui sforzi, costringendo con una organizzazione del lavoro poco attenta ad assumersi responsabilità non consone ai ruoli che ciascun appartenente ricopre, a dimostrazione che i servizi non vengono equamente ed efficacemente distribuiti”.

“Le scriventi nel denunciare, ancora una volta, le sconvenienti condizioni di lavoro e di sicurezza in cui sono costretti ad operare i baschi blu, specchio del fallimentare sistema penitenziario – prosegue la nota dei sindacati – richiedono alle SS.LL. una attenta revisione dei processi lavorativi ed un urgente intervento risolutivo: nelle more si preannuncia che a breve sarà resa nota la data di inizio di una manifestazione di protesta ad oltranza, consistente nell’istallazione di presidi permanentanti delle scriventi OO.SS. innanzi l’Istituto, mettendo in campo ulteriori forme di proteste, anche con lo sciopero della fame, per informare politici e opinione pubblica dell’attuale stato di grave disagio del Corpo in quel di Enna e rivendicare maggiore attenzione verso quanti svolgono un compito così delicato per la comunità tutta”.

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