Enna, scontro politico sull’ATO rifiuti: la replica dell’amministrazione comunale al PD

Comune di Enna
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Si pubblica di seguito comunicato stampa dell’amministrazione comunale di Enna.

Ancora una volta il segretario del PD, Giuseppe Seminara, tenta di mistificare la realtà sfuggendo dalle responsabilità che sono proprie della sua parte politica e inondando il dibattito pubblico – sempre essenziale alla democrazia – di falsità, qualcuna anche a rischio querela.

Nessuno ha accusato i consiglieri in carica di responsabilità su fatti antichi, tutti però sanno chi ha gestito l’ATO rifiuti, chi ne ha determinato l’abnorme organico, come sono state fatte le assunzioni, per volere di chi e a favore di chi. Faccia un giro tra i cittadini ennesi e verificherà percentuali prossime al 100% circa il loro convincimento della responsabilità della sua parte politica sulla gestione ATO e sul suo fallimento. Si tratta di responsabilità politiche, quelle giuridiche sono state coperte da prescrizioni cadute sui processi penali a carico dei leader dei partiti che hanno dato vita al PD e che del PD fanno ancora parte.

E si tratta – non faccia finta di non capirlo il segretario Seminara anche se comprendiamo che la sua indipendenza di pensiero può essere offuscata da umanissime ragioni – di critiche alla gestione dell’ATO non alla sua costituzione che era un obbligo di legge né all’esternalizzazione del servizio che poteva essere una scelta conveniente se l’ATO – quello si – non fosse stato utilizzato come bancomat di risorse pubbliche (con un crack che pare assestarsi sui duecento milioni di euro) per fini di parte. E quel debito incombe ancora sulla nostra testa. Ancora nel 2025 incombono sul Comune di Enna e dunque pro quota su ogni cittadino ennese, con giudizi pendenti o con sentenze non definitive, richieste per circa 31 milioni di euro a causa della gestione dell’ATO EnnaEuno!

Non comprendiamo come possa spingersi a dire che l’amministrazione utilizza gli argomenti del passato. Gli ricordiamo che purtroppo l’argomento non riguarda il passato perché la condanna al pagamento di più di un milione di euro condiziona il presente e inciderà sui futuri servizi alla collettività che dovranno essere tagliati, con immancabile piagnisteo della segreteria PD su manutenzioni carenti e vita culturale sonnolenta. E gli ricordiamo anche che noi abbiamo affrontato i tanti problemi che ci hanno lasciato senza piagnucolare anzi il problema dei rifiuti lo abbiamo risolto passando dai cumuli dei rifiuti ad ogni angolo di strada del giugno 2015 ad una gestione efficiente, dalle tariffe più basse tra i capoluoghi siciliani e dalle percentuali di differenziata più alti, che ha ridato dignità ai lavoratori mal pagati e mal attrezzati del giugno del 2015.

Tutto ciò i nostri concittadini lo hanno chiaro, se ne sono ricordati cinque anni fa e se ne ricorderanno quando tra qualche mese si tornerà a votare. Si rassegni il PD e smetta il disco rotto della richiesta di dimissioni. L’amministrazione continuerà il suo impegno per la città sino all’ultimo giorno del mandato, quando presenterà alla cittadinanza il proprio bilancio che sarà, con ogni probabilità, con i numeri e non con le chiacchiere, tra i migliori della storia repubblicana.

Invitiamo il segretario del Pd ad un dibattito pubblico su questi temi. Il confronto, anche quello duro, è l’anima della democrazia. Diffondere notizie confuse o false ne è la negazione.

I consiglieri comunali dell’epoca, la cui maggioranza assoluta era in capo ai due partiti che hanno dato vita al PD, Campanile, Contino, Ferrari e Comito, votarono l’esternalizzazione del servizio non la sua scellerata gestione che invece criticarono da subito qualcuno facendone la propria bandiera dell’impegno politico. Paolo Colianni fu indicato in un cda nel quale non si insediò nemmeno, non prese parte a nessuna delle sciagurate scelte che definirono l’ATO nei termini che conosciamo, anzi ne prese le distanze con critiche politiche che si possono ancora oggi trovare sui media. L’amministrazione in carica non ha confermato nessun dirigente di provenienza ATO né ha “licenziato qualche decina di lavoratori” perché non ha avuto nessun potere di farlo, essendo stato detto potere esercitato dalla SRR.

Aspettiamo le dovute rettifiche a dichiarazioni che sono false e potrebbero avere portata diffamatoria e preannunciamo un confronto pubblico in un consiglio comunale nel quale dibatteremo dei danni che la gestione dell’ATO ha prodotto alla collettività e di quelli che purtroppo ancora produrrà.

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