Si è svolta ieri sera presso Sala Euno ad Enna l’inaugurazione per la ricostituzione dell’ANDE, Associazione Nazionale Donne Elettrici, sezione di Enna.
L’associazione ennese costituita già dal 2001, come affiliata dell’ANDE nazionale fondata nel 1946, dopo anni di intensa attività aveva visto un periodo di stasi, così le socie fondatrici, raccogliendo gli stimoli che venivano da altre sezioni regionali e nazionali, hanno deciso di ripartire con nuovo slancio per contribuire alla divulgazione della cultura politica e al confronto costruttivo tra i vari settori della società, temi che hanno sempre visto in prima linea l’ANDE in tutte le sue declinazioni, e che oggi più che mai appaiono necessari.
Il titolo della serata è stato “ritroviamoci” per significare proprio il continuo di un discorso mai interrotto, ma che aveva bisogno di nuova linfa.
Ad aprire la serata la presidente dell’ANDE Enna Anna Dongarrà che, dopo i dovuti ringraziamenti, motiva la richiesta di effettuare questo nuovo primo incontro proprio nell’aula del Consiglio Comunale quale luogo simbolo della partecipazione politica e culturale per tutti cittadini e le cittadine. Segue il presidente del Consiglio Comunale Paolo Gargaglione che, salutando tutte le convenute, ha espresso grande apprezzamento nel vedere la sala del Consiglio Comunale così piena di donne, perché l’impegno delle donne in politica è necessario e deve essere quanto più vivo possibile, proprio perché “le donne – ribadisce – sono capaci di fare buona politica quanto e più degli uomini”.
I saluti del Sindaco, invece, assente per motivi istituzionali, arrivano attraverso le parole dall’assessore alla comunità educante Giuseppe La Porta, che volendo evidenziare l’importanza politica del ruolo femminile, cita la sua esperienza scout e ricorda come per loro la diarchia per i ruoli di governo dell’associazione è praticata con successo garantendo, già da cinquant’anni, la presenza un capo uomo e di una capo donna che sono tenuti a collaborare.
La consigliera nazionale ANDE Paola Catania e la presidente ANDE di Agrigento Carola De Paoli introducono i lavori della riunione nel vivo e raccontano quanto il ruolo dell’associazione sia importante, oggi più che mai. L’ANDE è sempre stata pragmaticamente impegnata in una moltitudine di progetti specifici che vedono la partecipazione delle donne quale valore aggiunto alla diffusione della cultura politica intesa, non come appartenenza partitica ma, nella sua più alta declinazione: quella di partecipazione alla “cosa pubblica”. L’unico fine della politica dovrebbe essere il bene comune, per il quale è necessaria una nuova educazione, utile a far maturare una coscienza politica che oggi è sopita e stordita nel flusso mediatico che ci investe.
Tra le varie attività che ANDE ha messo in campo negli anni ci sono stati: convegni politici, incontri dibattito scientifici e culturali, tavole rotonde tematiche, corsi di avviamento al lavoro femminile, confronti politici tra candidati durante le fasi elettorali, progetti nelle scuole, istituzione di premi per donne impegnate nel sociale.
Tra i temi emersi, vanno citati, quelli relativi al contesto internazionale dei nostri giorni. Oggi vivendo in un clima politico incerto, con tutti gli stravolgimenti internazionali in corso, gli equilibri europei traballanti, la ripresa economica che non parte e i problemi legati all’ambiente non più procrastinabili, le associazioni politiche, quali corpi intermedi della società civile, giocano un ruolo fondamentale e pacificatore del conflitto sociale. Ad esse spetta l’importante compito di promuovere l’informazione di qualità, di muovere e motivare le coscienze e di promuovere l’attivismo consapevole.
“ANDE – ribadisce con forza Carola De Paoli – avrà il dovere di esserci e di partecipare attivamente al dibattito in corso, da protagonista, cercando in tutti i modi di contrastare il degrado sociale e culturale”.
Oltre al quadro politico ed economico a suscitare grande preoccupazione è anche la deriva culturale. La socia fondatrice Paquita Di Mario affronta con grande lucidità questo aspetto evidenziando come negli ultimi anni stia cambiando profondamente la nostra visione del mondo: “Dalla pandemia in poi tutto sta precipitando velocemente, le nuove guerre, che non ci aspettavamo potessero più verificarsi, il nuovo ordine mondiale, le sfide a livello economico, sociale e politico mettono a rischio la coesione sociale. Inoltre viviamo un declino della democrazia che prima era organizzata sulla struttura dei partiti, i quali avevano il pregio di integrare le persone nel sistema politico, facendo capire le cose alla gente e aiutandole a sviluppare una coscienza critica. Oggi i partiti non hanno più nessuna funzione pedagogica, si preoccupano di trattare l’elettore come un consumatore da captare con strategie di marketing, senza aiutarlo a sviluppare nessuna convinzione profonda e nessuna coscienza critica. La mancanza di qualsiasi consapevolezza comporta la perdita di fiducia, sia nella politica che nelle istituzioni, e spesso ci si lascia semplicemente trascinare dallo spettacolo che ci viene offerto ogni giorno in TV e nei social. Si è persa completamente la convinzione che il voto oltre ad essere un diritto è anche un dovere. Questa mancanza di coscienza politica, anche nei giovani, ha aperto a derive populiste e autoritarie. Lasciarsi trascinare senza entrare nel merito è un grande pericolo e proprio per questo il ruolo dell’associazionismo, inteso come ANDE si propone di farlo, diviene non solo utile ma addirittura necessario”.
Tra i progetti futuri di ANDE Enna: organizzare incontri e dibattiti pubblici con esperti per approfondire le trasformazioni in corso, coinvolgere le generazioni più giovani, costruire alleanze con gli istituti scolastici e con altre realtà associative, effettuare incontri di educazione civica e molto altro ancora.
Chiudiamo con un inciso di Flavia Della Gherardesca proposto all’assemblea dalla socia fondatrice Graziella Fiorenza: “Grazie al suo statuto, ed alla struttura elastica che ne è nata, l’ANDE può vivere e crescere fino a quando le donne più vive e intelligenti della società se ne vorranno servire”.
Fabio Marino