La delegazione di docenti americani dell’Arkansas e della città di Little Rock ritorna ad Enna e non manca all’appuntamento a Villa Zagaria e al campo di Germoplasma, per approfondire i temi legati alla biodiversità e alla genetica dell’ulivo. Esattamente un anno fa, accolti dal Comune di Enna, sono state gettate le basi per il gemellaggio e per un accordo di collaborazione tra gli atenei dell’Arkansas e la Kore.
Oramai è un rapporto istituzionale ed accademico formalizzato che consentirà reciproci scambi culturali ed accademici relativamente al mondo agrario con particolare attenzione ai prodotti del territorio tipici della dieta mediterranea.
Ad accogliere la delegazione, composta tra gli altri dal professore Donald R. Bobbitt, presidente dell’Università dell’Arkansas, dal suo vice, il professore Deacue Fields, e dal vicepresidente aggiunto del dipartimento di agricoltura, professore ed economista, Ron Rainey, oltre all’assessore comunale Giuseppe La Porta, il responsabile del campo di Germoplasma del Libero Consorzio Comunale di Enna, l’agronomo Antonio Aveni.
E’ stata anche l’occasione per riflettere sul tema della integrazione tra i popoli sollecitata dalla presenza nel campo delle specie di ulivo provenienti da tutto il mondo. A Zagaria convivono in una naturale armonia tra gli altri gli ulivi della Palestina e di Israele.
Ad incantare la delegazione anche il tema legato al mito di Proserpina raccontato da Aveni, questa volta in qualità di appassionato conoscitore della mitologia classica. Il mito di Cerere ha fatto da sfondo all’obiettivo del gemellaggio che è quello di uno scambio delle migliori pratiche agricole tra l’Arkansas e la Sicilia, in particolare nel campo dei cereali. Temi questi che i docenti americani approfondiranno con l’Assessore Regionale all’Agricoltura e con le realtà economiche e produttive del territorio per conoscere le coltivazioni e le produzioni, in particolare l’ulivo, l’olio e i grani antichi, la gastronomia e naturalmente la realtà universitaria.
Il gemellaggio con il Comune ha dato già i suoi buoni frutti, uno scambio culturale nell’ambito agricolo che sicuramente potrà porre le basi per collaborazioni accademiche e economiche.