Enna: i bar si uniscono contro la crisi idrica, “chiediamo rifornimenti gratuiti d’acqua”

Titolari bar di Enna
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Si sono riuniti ieri pomeriggio e hanno condiviso preoccupazioni e speranze venti titolari dei bar ennesi che rischiano di essere travolti dalla crisi idrica. Loro non ci stanno. E chiedono a gran voce un incontro immediato con il primo cittadino Maurizio Dipietro e la sua amministrazione ma anche la solidarietà da parte dei concittadini.

Oppressi dal peso delle spese gestionali e dalle critiche di chi non è del settore, i bar manager di Enna si piegano ma certamente non si spezzano e cercano soluzioni. Ma dopo le recenti notizie sulla nuova turnazione, acqua ogni sei giorni a Enna alta e quattro a Enna bassa, hanno sentito l’urgenza di riunirsi per fare il punto della situazione.

I presenti si sono interrogati sul momento di grave crisi, ognuno di loro privatamente si sta organizzando per fronteggiare la situazione, ma dopo la notizia della nuova turnazione d’acqua  “campestre” chiedono all’Amministrazione di aiutarli concretamente.

Come? Garantendo ad ogni bar, una volta a settimana, un rifornimento gratuito di acqua con autobotte.

“Abbiamo subito di recente tante accuse, ma vorremmo che i politici che ci rappresentano ci aiutassero a trovare soluzioni. In noi c’è il desiderio di dare un servizio alla città ma dobbiamo essere nelle condizioni di farlo, non apparire come sprovveduti”.

E ancora “noi dobbiamo sopperire quotidianamente alla grave carenza d’acqua, con pesanti spese personali ma chiediamo alle realtà che gravitano intorno al nostro lavoro di fare fronte comune. Non serve fare la guerra ma unire le forze”.

Nei prossimi giorni in molti bar della città campeggerà  il messaggio: “Si informa la spettabile clientela, che a causa della persistente crisi idrica, i servizi igienici rimarranno chiusi”.

È vero che le strutture che somministrano in loco hanno l’obbligo di avere al loro interno servizi igienici fruibili, ma siamo difronte a una situazione emergenziale.

L’amministrazione, dal canto suo, potrebbe prevedere la collocazione di bagni chimici in più punti della città durante le manifestazioni ma non solo. Dei silos per la distribuzione di acqua, in eventi quali le fiere stagionali e gli eventi della nostra tradizione. E magari, per i turisti e quindi per agevolare anche il lavoro delle guide turistiche, inserirne una mappatura nell’App del Comune segnalando i servizi igienici.

I bagni pubblici presenti in città sono pochi e chiudono a orari stringenti, rispetto alle attività. Le fontanelle non esistono più, così come la vecchia abitudine di vedere le autobotti dei vigili del fuoco in piazza Europa per consentire ai cittadini di fare un po’ di rifornimento.

Tra loro c’è chi ha dovuto chiudere a metà giornata, chi non è riuscito a fare le pulizie per la festa patronale, chi ha rinunciato a delle ordinazioni perché senza acqua è impossibile cucinare e lavare le stoviglie.

Si sono adattati come meglio hanno potuto, con secchi e bidoni, con bicchieri e bicchierini monouso, ma spesso, soprattutto in questi giorni di fiera, tutto questo non è bastato. L’acqua è finita. Nemmeno una goccia per fare le pulizie di chiusura.

“Portiamo avanti con tanti sacrifici le nostre attività – concludono – abbiamo subito aumenti sulle materie prime, ci alziamo quando gli altri dormono e non conosciamo feste con le nostre famiglie. Adesso ci aspettiamo che le nostre istituzioni non ci abbandonino”.

Di seguito in elenco i nomi dei bar che si uniscono alle richieste, mentre in foto i delegati: Meeting Café, Caffetteria Riccobene, Bar Delizia, M-4, Donner Bar, Bar Erbicella, Vanity Café, Infinite dolcezze, Bar del Viale, Caffè Plaza, Bar Caruso, Bar Di Maggio, Extra Time, Sud, Il Dolce, Moka Bar, Caffè Roma, Bar Agorà, Bar dell’Angolo e Bar del Duomo.

Angela Montalto

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