Si pubblica dichiarazione del presidente della sede territoriale di Enna di Confcooperative Sicilia Dario Cardaci sull’adeguamento delle tariffe contrattuali CCNL sociali.
Non vorremmo che alla fine pagasse sempre Pantalone, non vorremmo cioè che gli interventi sul sociale dovuti alle nostre collettività ricadessero sui più fragili.
Il caso sul mancato adeguamento delle tariffe a compenso degli operatori che svolgono servizi indispensabili per i Comuni rappresenta la fine della spesa sociale.
Come in modo ineccepibile ha spiegato il Presidente di Confcooperative Sicilia Gaetano Mancini “le Cooperative Sociali non possono rimanere schiacciate tra il costo del lavoro ed un ricavo, che quasi sempre, è ben al di sotto della soglia minima di sostenibilità”.
La questione ha assunto in Sicilia proporzioni abnormi e purtroppo anche nella nostra Provincia si segnalano situazioni di questo genere.
Fortunatamente esistono anche esempi virtuosi che esprimono davvero un modello da seguire, perché è assolutamente vero che il problema risulta riferibile alla cronica carenza finanziaria degli enti locali, ma non è altrettanto vero che il problema è politico. È un problema di scelte che comportano l’eventuale preferenza verso altri tipi di investimenti che non il sociale.
Se un comparto essenziale come questo dovesse essere posto in secondo piano a pagarne le conseguenze sarebbero i più deboli perché la spesa si riverserebbe quasi per intero sulle famiglie. La dimostrazione viene per esempio dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce l’intervento economico delle famiglie laddove i Comuni non potessero assolvere pienamente ai costi del servizio.
Effettueremo un monitoraggio preciso e continuo perché l’intero nostro territorio possa essere garantito da una giusta e lungimirante azione amministrativa, pronti a supportare proteste e proposte per scongiurare il peggio.