Enna: atti persecutori, eseguita misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un uomo

Polizia Enna
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Nel pomeriggio dello scorso 28 novembre, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Enna ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP di Enna, a carico di un uomo, indagato per il reato di atti persecutori commessi in danno della fidanzata.

L’uomo, palermitano, era già destinatario della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio, con divieto di fare ritorno nel Comune di Enna, emesso dal Questore della provincia di Enna lo scorso febbraio.

Lo stesso ha, nel corso dei mesi, posto in essere condotte a carattere persecutorio nei confronti della giovane ex fidanzata, motivo per cui, nei confronti dello stesso, è stato emessa dal GIP di Enna la misura cautelare del divieto di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e ai luoghi dalla stessa abitualmente frequentati, con divieto di comunicazione alla persona offesa.

In virtù dell’atteggiamento assunto, l’uomo è stato altresì destinatario del provvedimento di ammonimento per violenza domestica, emesso dal Questore della provincia di Enna lo scorso marzo 2024 e, nello stesso mese, a causa della reiterazione delle condotte persecutorie, il medesimo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, successivamente revocata.

Recentemente, la persona anzidetta, che nel frattempo aveva ripreso la relazione sentimentale con la giovane donna, ha iniziato, nuovamente, a porre in essere condotte a carattere persecutorio nei confronti della stessa, tempestandola di telefonate e messaggi, controllandole il telefono e seguendola con la propria autovettura.

A fronte di tali condotte l’A.G. ha dunque emesso una nuova ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, eseguita nella giornata di ieri da personale di personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Enna, con la collaborazione dei poliziotti del capoluogo regionale.

Si evidenza che il procedimento penale pende in fase di indagini e che l’indagato non può definirsi colpevole fino a sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.

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