L’Ance sollecita le amministrazioni comunali a inviare proposte al PTR che l’Assessorato Territorio e Ambiente sta predisponendo.
“L’ARTA – dichiara la presidente Ance Enna Sabrina Burgarello – ha avviato la fase di dibattito pubblico per la definizione del Piano Territoriale Regionale previsto dalla normativa regionale in vigore. Si tratta di uno strumento della pianificazione urbanistico-territoriale sovraordinato alla pianificazione consortile e a quella comunale. Lo schema di piano presentato rappresenta la base di partenza di un piano che nell’intento della norma, ben interpretato dal dipartimento Urbanistica dell’ARTA, deve essere elaborato con la partecipazione della collettività”.
La prima bozza di Piano è stata presentata alla Kore lo scorso 5 settembre, data da cui decorrono i termini di 30 giorni per inviare contributi e proposte.
La presidente dell’Ance prosegue: “Da una prima analisi dello schema di piano messo a disposizione sul sito tematico abbiamo rilevato che, relativamente alla nostra area e a quanto di nostro precipuo interesse, occorre mettere in evidenza alcune proposte che nel livello embrionale del Piano non sono state prese in considerazione. Occorre evidenziare la necessità che sia inserita la SS 117 – Nord-Sud direttrice Santo Stefano di Camastra-Gela, che sia immaginato uno scenario programmatico che tenga conto della progettazione preliminare di un aeroporto nell’area di Catenanuova, che siano previste aree comunali o comprensoriali da destinare alla realizzazione di bacini idrici artificiali o alla rinaturalizzazione di bacini idrici naturali (lago Stelo, lago Astrello, Lago Ficilino ecc…) o il miglioramento ai fini dell’utilizzo di altri bacini (lago Morello, Nicoletti ecc…). Occorre poi ipotizzare l’individuazione di aree per la realizzazione di impianti comprensoriali di trattamento dei rifiuti differenziati nell’ottica delle direttive su economia circolare e politiche della sostenibilità ambientale”.
La preoccupazione dell’Ance non riguarda solo il sistema infrastrutturale.
“Purtroppo – spiega Burgarello – l’ordinamento regionale non ha ancora una normativa sulla rigenerazione urbana, cosa che limita fortemente il recupero di aree edificate e degradate. La mancanza di un quadro normativo idoneo a immaginare il recupero, ai fini abitativi e non, dei centri urbani rende oggi impossibile immaginare, come il piano prefigura, un totale azzeramento degli indici di costruzione, cosa che limita fortemente anche le chance di pianificazione urbana dei Comuni. Occorre che sia evidenziato che, seppur la nostra area sia segnata da dinamiche di spopolamento ed emigrazione verso aree metropolitane specie del nord Italia, la volontà comune è quella di frenare e invertire tale tendenza demografica nel medio termine. Per assecondare tale controtendenza occorre però offrire la possibilità di offrire casa, lavoro, servizi. Abbiamo inviato una sollecitazione ai Comuni perché si facciano promotori di proposte che sappiano guardare al territorio con un prospettiva nuova e rivolta al futuro”.