Si pubblica di seguito nota stampa dei gruppi consiliari Partito Democratico, Enna Viva, Siamo Enna, Nuova D.C., Nuova Cittadinanza e Moderati per Enna.
La posizione ufficiale assunta pochi giorni fa dall’Amministrazione comunale in seno alla Conferenza provinciale per l’organizzazione della rete scolastica merita un momento di verifica politica in Consiglio Comunale, anche in virtù del dibattito emerso sulla stampa nei giorni successivi.
La vicenda in oggetto ha la sua genesi più di un anno fa, motivo per il quale sembra innanzitutto opportuno riassumere le tappe salienti del complesso iter politico, amministrativo e istituzionale.
In data 13/11/2023 si riunì per la prima volta la Conferenza provinciale per l’organizzazione della rete scolastica, nell’ambito della quale venne formulata una proposta che prevedeva, tra le altre cose, l’istituzione di due poli ad Enna, uno liceale (con accorpamento del liceo scientifico Farinato e degli indirizzi liceali del Lincoln al liceo classico Colajanni) e l’altro tecnico professionale (con accorpamento dell’istituto Federico II all’istituto Lincoln smembrato della parte liceale). In quell’occasione, con nostro grande stupore, l’amministrazione comunale di Enna, ivi rappresentata dal Sindaco Dipietro, votò inspiegabilmente a FAVORE della proposta. Ne seguì una grandissima mobilitazione cittadina culminata, pochi giorni più tardi, in un partecipatissimo Consiglio Comunale in cui venne approvata all’unanimità una mozione che, nei fatti, impegnava il Sindaco a ritrattare – se non sul piano istituzionale, quantomeno su quello politico – la posizione assunta appena qualche giorno prima. Anche grazie a quel voto, una parte della deputazione regionale e nazionale espressione di questo territorio riuscì, insieme ad alcuni consiglieri comunali ennesi e per via politica, a scongiurare almeno per un anno gli accorpamenti previsti.
Senonché, esattamente un anno più tardi (e siamo, dunque, ai giorni nostri), durante la riunione della Conferenza provinciale per discutere della nuova proposta di dimensionamento scolastico, consistente nel “solo” accorpamento dei due storici licei ennesi Colajanni e Farinato, l’Amministrazione comunale rappresentata questa volta dall’Assessore Giuseppe La Porta, si astiene dalla votazione e determina così l’approvazione della proposta. L’Amministrazione comunale replica, dunque, il clamoroso errore politico commesso l’anno precedente, con la conseguenza che verrà trasmessa all’assessorato regionale competente una proposta di accorpamento votata favorevolmente dalla conferenza provinciale ennese.
Come se non bastasse, la vicenda assume poi i connotati della tragedia, o – a seconda dei punti di vista – della farsa. L’Assessore La Porta affida ad un post su Facebook le proprie giustificazioni: la sua astensione dal voto sarebbe dovuta ad un non meglio specificato “fair play istituzionale”, frutto della sua “ingenuità politica”. Ma il tentativo di correggere il tiro è apparso risibile e grottesco persino al Sindaco, il quale ha tuonato parole di sfiducia nei confronti del proprio assessore.
Mentre, dunque, la città è costretta a prendere atto della inadeguatezza di questa Amministrazione, dimostratasi ancora una volta incapace di difendere gli interessi della propria comunità scolastica, i responsabili di questo teatrino rimangono inchiodati nelle loro ambitissime poltrone. Noi pensiamo, invece, che – soprattutto in seguito alle parole del Sindaco – l’Assessore La Porta debba dimettersi! Ci chiediamo, invero, se il voto di astensione sia piuttosto dettato da logiche partitiche estranee e contrastanti con gli interessi delle istituzioni scolastiche ennesi. Com’è noto, difatti, la riforma per il dimensionamento scolastico è stata voluta dall’attuale Governo Nazionale di destra a guida Meloni (che l’ha nei fatti confermata con la Legge Finanziaria attualmente in discussione in Parlamento), e risulta congegnata – numeri alla mano – in modo da penalizzare maggiormente le scuole del Sud, ed in particolare quelle delle aree interne del Mezzogiorno. La riforma è stata poi recepita, con marmorea disciplina di partito, dal Governo Regionale di destra a guida Schifani, che l’ha calata alla realtà siciliana senza tenere conto delle diverse esigenze e delle sostanziali peculiarità di ciascun territorio, soprattutto di quelli economicamente svantaggiati come il nostro. Non è un caso, dunque, che la proposta di accorpamento dei licei Colajanni e Farinato sia stata votata favorevolmente dai Sindaci iscritti o simpatizzanti dei partiti che sostengono il governo nazionale e quello regionale.
Crediamo sia, perciò, doveroso che l’Amministrazione venga in Aula e chiarisca se il voto d’astensione – al netto delle blande giustificazioni ad oggi fornite – sia invero riconducibile al cambio di rotta politica cui, gradualmente ma costantemente, abbiamo assistito in questi ultimi anni: da amministrazione retta da liste civiche, si è infatti trasformata in amministrazione di destra sostenuta da quei partiti politici che hanno congegnato tagli al sistema scolastico e accorpamenti che penalizzano soprattutto i territori più piccoli e già economicamente stressati. Noi proveremo anche quest’anno a scongiurare l’accorpamento dei nostri storici licei, che hanno il diritto di mantenere la propria autonomia.
Per tutto quanto esposto, chiediamo che venga urgentemente convocato il Consiglio Comunale, al fine di una seria verifica politica su quanto accaduto e di adottare azioni tese ad evitare l’accorpamento degli istituti Colajanni e Farinato.