Comitato Senz’Acqua Enna: “Troppe domande ancora senza risposta”

Comitato Senz’acquaenna
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Si pubblica di seguito comunicato stampa del Comitato Senz’Acqua Enna.

Desideriamo svolgere alcune considerazioni, dopo aver assistito ai lavori dell’Assemblea dei Sindaci ultima scorsa, peraltro con presenza fisica di soli cinque sindaci e gli altri collegati da remoto, nonostante la delicatezza della discussione e la drammaticità della situazione, essendo arrivati alla fine del percorso qualche giorno prima che si concretizzasse il rischio di subire la tariffa proposta dal gestore, che prevedeva addirittura l’incremento del 7%.

A questo punto si è giunti dopo la diffida di ARERA e quando si era a conoscenza che la procedura per il rinnovo delle tariffe era già stata avviata dal mese di settembre dello scorso anno, senza che nessuno abbia mosso un dito.

Ma vogliano guardare al bicchiere mezzo (o un quarto?) pieno, ovvero finalmente la presa di coscienza dei poteri e prerogative dell’Assemblea dei Sindaci, della funzione politica che la stesse riveste per legge e degli inaccettabili sconfinamenti della burocrazia dell’ATI, che qualche componente, incluso meritoriamente il Sindaco di Enna Maurizio Dipietro, hanno stigmatizzato a dovere, preannunciando azioni di revisione di contratti e consulenze varie: se così sarà aspetteremo di verificare fiduciosi, considerando che dopo diversi anni di immobilismo, tentativi di ribassare le bollette non passati a maggioranza, ripensamenti di qualche Sindaco e finalmente capacità di recuperare le prerogative della politica, si è persa un’occasione e si è consentito al gestore sostanzialmente di fare il bello e cattivo tempo.

Solo ora scopriamo che il piano degli interventi non è la bibbia e può essere modificato e rivisto di anno in anno? Solo ora i sindaci hanno compreso che le tariffe possono essere riviste senza soggiacere ai rigidi schemi di chi fa il gioco del privato? Solo ora si è potuto toccare il piano degli investimenti, eliminando quelli non necessari? Solo ora abbiamo compreso che un spesa di 170 milioni di euro (!) non è servita a sistemare TUTTE le condotte della provincia e che non si è riusciti a contenere le perdite ingenti di alcuni comuni? Solo ora abbiamo saputo che ciò non ci fa raggiungere gli obiettivi per il raggiungimento del punteggio di virtuosità dell’ambito è ancora lontano in termini di contenimento delle perdite?

Qualcuno ha mai controllato come si svolgono i lavori di “rifacimento” delle reti idriche e del recupero delle perdite, oltre alla manutenzione? Di quali ditte si avvale il gestore per svolgere questi decisivi e costosissimi interventi? Troppe domande, ancora senza risposta; tuttavia, un’inversione di tendenza c’è stata, anche se dobbiamo marcare la nostra distanza dai toni trionfalistici che qualche esponente dell’ATI manifesta, parlando di obiettivi futuri nel contenimento dei costi energetici, nella riduzione della quota degli investimenti a carico della bolletta, che solo ad Enna grava sui cittadini per il 30%.

Il tema è qui ed ora e non si può più rinviare, come anche qualche altro Sindaco ha opportunamente sollevato in assemblea: bisogna verificare il puntuale adempimento dei compiti da parte del gestore, secondo convenzione trentennale e se, come a noi sembra, vi sono diverse criticità, valutare la rescissione in danno del contratto con Acquaenna.

Non è più sostenibile un rapporto contrattuale oscuro e senza costanti verifiche da parte di chi è deputato a svolgere il controllo in nome di tutti i cittadini. Per qualcuno è forse arrivato il momento di alzare le terga da qualche comoda poltrona ed assumersi le responsabilità che il ruolo richiede, anziché limitarsi a svolgere il compitino o accontentarsi delle confuse ed oscure spiegazioni tecniche, dietro le quali si è celato per anni un incremento constante delle bollette, fino a giungere alla tariffa più cara d’Italia.

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