Enna Pride 2025: clima acceso durante l’assemblea, tutto ancora in alto mare

assemblea Enna Pride
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Ieri si è tenuta ad Enna presso la sede di Mondo Operaio un’assemblea pubblica, promossa dal collettivo Altra Sponda, con l’obiettivo di raccogliere le adesioni per il nascente “Comitato Enna Pride 2025” finalizzato all’organizzazione della seconda edizione del Pride ennese prevista per il prossimo 31 maggio.

Altra Sponda è nata dopo il primo pride del 2024 quale primo Collettivo LGBTQIA+ dell’entroterra siciliano, fondato dalle persone che si erano impegnate attivamente nell’organizzazione, con la finalità precipua di diventare un porto sicuro per tutta la comunità queer del territorio all’interno del quale creare momenti di aggregazione e sensibilizzazione per tutelare e promuovere i diritti sociali.

L’assemblea di ieri doveva servire a raccogliere le adesioni di tutte associazioni del territorio, e di chiunque fosse interessato all’organizzazione dell’evento, per costituire un comitato che funzionasse orizzontalmente e che raccogliesse le istanze propositive di tutti per mettere in campo iniziative culturali, organizzative, idee e proposte di vario genere e concretizzare, quindi, il secondo pride cittadino. Tra i punti all’ordine del giorno il lancio di un crowdfunding per raccogliere fondi. Tra le organizzazioni presenti ed interessate: il circolo ARCI Petra di Enna, ATOD associazione di avvocati che promuove progetti a tutela delle minoranze, Koinè, FDS Federazione degli studenti Enna, Figli Delle Stelle (Caltanissetta) e Arcigay di Catania.

All’assemblea, fin dai primi interventi, è emerso un clima acceso. In particolare tra due delle associazioni presenti, Altra Sponda e ARCI Petra. In effetti più che sui contenuti si è a lungo dibattuto su questioni di forma. Ad essere in discussione principalmente non è parsa la leadership di chi organizzerà l’evento, da tutti riconosciuta ad Altra Sponda, ma piuttosto di chi debba scrivere le regole fondamentali all’interno delle quali l’evento si dovrà articolare.

ARCI Petra chiedeva la possibilità di poter mettere sullo stesso piano tutte le associazioni già a partire dalla stesura delle linee guida per la costituzione e per la regolamentazione del comitato; che invece, lamentano, sono state redatte in esclusiva dal collettivo Altra Sponda e che sono state diffuse con un documento perentorio (consultabile sulla pagina web https://linktr.ee/ennapride), che a quanto pare ha diversi punti non condivisi da tutte le realtà associative.

Altra Sponda, invece, spingeva, per cominciare immediatamente in modo pragmatico con i lavori di organizzazione, raccogliendo le adesioni al comitato, dando il via al crowdfunding e formando i gruppi di lavoro, senza più discutere sui punti di quel documento che rivendicano come necessari per difendere la comunità dalla possibilità di ulteriori attacchi.

Dopo una lunga discussione, che ha spiazzato le altre realtà associative presenti alla riunione, alla fine Altra Sponda ha sciolto l’assemblea prima che potesse costituirsi il comitato, concludendo l’assemblea in un nulla di fatto rispetto ai propri fini, e rimandando ad un momento successivo l’inizio dei lavori.

La situazione quindi, con la data del 31 maggio alle porte, è ancora in alto mare.

Fabio Marino

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