Enna, Gioventù Nazionale: “Basta bigottismo, l’affitto del Teatro è un’opportunità nel rispetto dei luoghi”

Teatro Neglia Enna
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Si pubblica di seguito dichiarazione del presidente provinciale di Gioventù Nazionale Jacopo Mario Gessaro.

È di qualche giorno fa la notizia dell’affitto del Teatro comunale “Francesco Paolo Neglia”, da parte di una coppia di giovani sposi per festeggiare il proprio matrimonio la notte di Capodanno.

Giornali locali e regionali hanno riportato molteplici notizie riguardanti il danneggiamento e addirittura, l’abbandono della struttura da parte degli ospiti alle luci dell’alba, lasciando allo sbaraglio il nostro amato Teatro.

Voci, non notizie ufficiali, smentite preventivamente dagli organi competenti che hanno rassicurato la cittadinanza sull’ottimo stato del Teatro e sul peculiare lavoro svolto per la sua messa in sicurezza.

Nonostante ciò, pur di raccattare qualche consenso, in vista delle imminenti elezioni comunali, i soliti benpensanti, difensori del “sommo bene collettivo”, hanno sollevato inutilmente l’opinione pubblica, accusando l’utilizzo improprio di un luogo che dovrebbe essere riservato alla sola cittadinanza, con una totale esclusione dei privati.

Da giovanissimo, non posso che provare ad interpretare il pensiero di tanti miei coetanei, stanchi di questo perenne bigottismo che imperversa nella nostra amata città, dove ogni occasione è buona per criticare sano divertimento e non solo. Si fa di tutto per renderla ancora più invivibile, accentuando i disagi giovanili nel nostro piccolo centro.

Servizi come questi, svolti sempre nel rispetto del luogo pubblico e dell’importanza sociale e culturale che esso costituisce per la nostra comunità, potrebbero allo stesso tempo rappresentare un volano economico, favorito dalla posizione di centralità che Enna ha in Sicilia. Al rispetto e alla promozione delle arti e della cultura, andrebbe altresì coltivato anche uno spirito di imprenditorialità, in grado di promuovere le nostre bellezze locali e i servizi che siamo in grado di offrire, sotto diversi punti di vista.

Non possiamo che disgustare, il concetto, in pieno stile sovietico, di collettivizzazione, che qualcuno farneticando porta avanti in questi giorni. Enna deve, non sacrificando arte e promozione della cultura per la propria cittadinanza, stare a passo con i tempi, e osservare con un occhio di pragmatismo la realtà che ci circonda.

La fruizione di spazi pubblici, da parte di privati (che pagano anche profumatamente) deve essere considerata una opportunità di crescita, nel costante rispetto di quei luoghi.

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