Per i dieci anni dalla scomparsa di Claudio Faraci, uomo politico, animatore culturale e presidente dell’Associazione Don Milani, la famiglia ha voluto ricordarlo con un incontro sul tema “Vivere per i principi, con ogni persona, tra la gente per organizzare la Speranza”. L’incontro si è tenuto nella nuova chiesa parrocchiale di Santa Lucia.
“Claudio ha vissuto per i principi, accanto ad ogni persona che ne avesse necessità, sempre tra la gente, perché attraverso la sua operosità a tutti potesse giungere la luce della speranza” ha detto la moglie Gabriella Emma -. Saluto e ringrazio Don Mario Saddemi che stasera ci ospita: sacerdote, parroco, amico, compagno di viaggio di tante esperienze vissute in questo territorio che per 22 anni ha ospitato la nostra famiglia”.
Il sacerdote Saddemi, nel suo saluto di benvenuto ai presenti, ha ricordato di Claudio il suo impegno di fede che lo portava ad una consequenziale testimonianza attiva di carità, di impegno civile, sociale e politico, sempre attento ai bisogni degli ultimi.
Nel corso dell’evento è stato proiettato un filmato realizzato in occasione del “Concerto per il Libano” il 10 maggio 2005, organizzato dall’Associazioni Don Milani, dalla Consulta degli studenti liceali ed universitari di Enna alla presenza di Roger Bou Chahine, rappresentante delle Forze Libanesi in Italia che racconta la grande attenzione alla promozione della cultura della pace, della necessità del dialogo con i giovani, espressione del loro impegno civile e della solidarietà con i giovani libanesi che in quei giorni manifestavano per la libertà e la democrazia del loro paese. I giovani raccolsero e consegnarono al Rappresentante Roger Bou Chahin più di mille firme da affidare ai giovani libanesi mentre Claudio Faraci consegnava la bandiera del Libano ai nostri giovani.
“Abbiamo voluto come famiglia, organizzare questo momento per ricordare, fare memoria di alcuni aspetti, esperienze, relazioni della vita di Claudio, per capire cosa oggi resta della sua testimonianza e del suo stile di vita – dice la moglie del presidente del Don Milani -. Se c’è ancora oggi una responsabilità sociale e civile, e per chi crede anche ecclesiale, che deve portarci ad un impegno personale e comunitario, almeno nei luoghi in cui viviamo ed operiamo”.
Claudio Faraci, fondatore della Lista “Polis, la Città dei cittadini” con la quale è stato protagonista di una stagione politica al Comune di Enna, ha messo in campo tanti progetti. Dalle “Settimane Ecologiche Europee” in cui si alternavano rappresentanze di numerose realtà istituzionali nazionali e del Movimento ecologista europeo, al piano traffico con un concorso di idee per i parcheggi. L’impegno per la nascita di servizi sociali, in particolare per gli anziani, che favoriscano la permanenza nel proprio territorio ed una integrazione con tutta la comunità. Di lui, grazie alla visione illuminata di don Leo Vetri, oggi si ricorda la sua volontà di mettere a servizio della gente risorse comuni, il suo impegno sempre in una logica di incontro, di comunione, di collaborazione, di corresponsabilità qualunque sia il contesto in cui è chiamato ad operare. Dunque, un uomo che ha messo la sua vita a disposizione della comunità con messaggi, ancora ora, di grande attualità, sostenuto da valori e principi per lui irrinunciabili che hanno le loro radici nel modus operandi e di fede di Don Luigi Sturzo e Don Lorenzo Milani, da cui il suo impegno per la costruzione della città per l’uomo.
Claudio Faraci è stato anche un uomo di studio, di approfondimento utili alla ideazione, progettazione, programmazione e gestione di servizi, necessari per dare risposte ai bisogni emergenti nel territorio. Realizzando l’impegno e l’organizzazione sociale di liberi cittadini, lì dove lo stato non arriva, promuovendo la coscienza ed il senso di responsabilità personale e della comunità civile e politica grazie all’educazione e formazione continua dei giovani.
Ma Claudio Faraci è stato anche un visionario di una società a misura di uomo, attenta alle fragilità, impegnata nell’integrazione. Visionario di una città in cui innovazione, sviluppo sociale, economico, politico, culturale e morale siano a tutti garantiti e vedano tutti coinvolti.
E poi la malattia, affrontata con dignità e accettazione, la sofferenza accettata si come limite ma che non gli fa mai perdere il senso della responsabilità civile, l’importanza del rispetto della dignità della persona.
Tante le testimonianze di chi ha affiancato Claudio Faraci in quegli anni, da Maria Carmela Pitta, del movimento Chiesa-Mondo, a Francesco Attuaguile, sturziano e anche egli impegnato in politica, Antonino Oliveri, obiettore di coscienza e volontario del soccorso in Croce Rossa, al giornalista Rino Realmuto, Paolo Di Venti, componente del Forum Terzo Settore e consigliere comunale Polis, l’architetto Maurizio Campo, componente della Comunità Chiesa–Mondo, gruppo progetto Polis, Silvana Tuttobene, amica insieme allo scomparso marito, Calogero Lo Giudice, già presidente della Regione Siciliana, Pina Rizzo, psichiatra dell’Asp, Enzo Guarasci, fondatore dell’Associazione Volontari Ospedallieri, e l’amica di famiglia Gera Destro.
“Anche negli anni difficili di malattia Claudio ha mantenuto la cura del territorio dove viveva – dice la moglie Gabriella – attenzionando le cose quotidiane perchè riteneva che la vera ricchezza dell’uomo sia sapere apprezzare ciò che la vita ti offre ogni giorno e tra questo la compagnia della propria famiglia”.