Crisi idrica nell’Ennese: il Partito Democratico sostiene i sindaci in protesta

Venezia e Rapè
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La segreteria provinciale del Partito Democratico segue con forte interesse la vicenda della diga Ancipa ed esprime solidarietà ai sindaci di Troina, Cerami, Nicosia, Sperlinga e Gagliano Castelferrato che hanno occupato, nella mattinata di oggi, la sede regionale della Protezione Civile per la grave crisi idrica che sta colpendo i loro cittadini. Manifestazione alla quale ha aderito l’on. Fabio Venezia, che nei giorni scorsi ha definito “vergognose le inefficienze e i ritardi di chi dovrebbe gestire l’emergenza idrica in Sicilia”.

“Il Partito democratico – dichiara la segretaria provinciale, Katya Rapè – apprezza e ripone fiducia nell’azione promossa dai sindaci della parte nord dell’Ennese e che, assieme all’on Venezia, chiedono interventi alla Protezione Civile per fronteggiare la grave crisi che ha investito il territorio e che sta vedendo esaurirsi, giorno dopo giorno, l’importante risorsa idrica. Non possiamo che stigmatizzare –aggiunge – il comportamento del responsabile della Protezione Civile, Cocina, che oggi, dall’alto della sua sensibilità, bollava come ‘scenografiche’ le proteste dei sindaci anziché prodigarsi, sebbene fuori tempo massimo, alla soluzione del problema”.

La segretaria Rapè ha lanciato anche un duro attacco al governo regionale per la gestione della grave crisi idrica che sta colpendo i cittadini dell’ennese, sottolineando “di non aver previsto nessun piano per prevenire una emergenza della quale si parla da anni”.

“Oltre alle responsabilità ormai chiare –continua Rapè – sull’enorme ritardo con le quali ci si è accorti della crisi idrica, e la mancata predisposizione di misure, progettazione e realizzazione di interventi di prevenzione e mitigazione della crisi, per la confusa e contraddittoria comunicazione istituzionale sulla vicenda dell’acqua, si è generato un clima di preoccupazione e rabbia fondato sull’enorme disservizio ai cittadini e agli operatori economici”.

“I cittadini dell’intera provincia –conclude – serviti dall’Ancipa e dai pozzi ripristinati, hanno il diritto di conoscere la reale situazione. Bisogna, nell’emergenza, garantire innanzitutto la salute dei cittadini comunicando, con trasparenza, tutte le attività che si intendono realizzare e progettare per ridurre la crisi; oltre alla pubblicazione in tempo reale dei dati sui prelievi dell’acqua che, da soli, non bastano a tranquillizzare le persone. Poi verrà il tempo della discussione sulle responsabilità, posto che non è possibile che nessuno paghi per questo disastro”.

Giacomo Lisacchi

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