Si terrà all’Università di Enna “Kore” nei giorni 25 e 26 novembre la conferenza nazionale sul tema “La gestione integrata dei beni comuni nell’area mediterranea”. Si tratta della prima di una serie di Conferenze previste all’interno del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale PRIN PNRR 2022 che ha per titolo “TEoC – Territorial Ecosystems of Commons. Policies and Practices for the Integrated, Inclusive and Participatory Management of the Cultural and Environmental Heritage, in the perspective of the Ecological Transition”.
Il Progetto TEoC coinvolge quattro università italiane: l’Università di Napoli “Federico II”, che è anche l’Università capofila (responsabile nazionale e locale il prof. Fabio Corbisiero), l’Università di Foggia (responsabile locale la prof.ssa Fiammetta Fanizza), l’Università della Calabria (responsabile locale la prof.ssa Silvia Sivini) e l’Università di Enna “Kore” (responsabile locale il prof. Sergio Severino).
La giornata del 25 novembre vedrà la disseminazione dei primi risultati delle ricerche prodotte dalle quattro università, ciascuna con un focus su uno specifico tipo di bene comune: beni comuni urbani (Università di Napoli); aree interne ed ecomusei (Università di Foggia); patrimonio rurale (Università della Calabria); e patrimonio UNESCO (Università di Enna).
La giornata del 26 novembre avrà lo scopo di promuovere un dialogo attivo tra università ed esponenti del mondo politico-istituzionale che si occupano di gestione e valorizzazione dei beni comuni della Sicilia, a partire da una tavola rotonda su alcune criticità – emergenti o croniche – che contraddistinguono il territorio regionale, quali incendi dei boschi, siccità ed emergenza rifiuti.
Previste per i relatori della conferenza anche due visite guidate in programma il 24 novembre: una alla Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, sito appartenente al patrimonio dell’umanità UNESCO, l’altra a Villa Zagaria a Pergusa, campo internazionale di germoplasma dell’olivo, con degustazione di prodotti dell’enogastronomia locale ennese.