Sarà che ci ho passato tante domeniche, da bambino, da adolescente, da uomo maturo, sentendomi ancora un ragazzo. Ma il Gaeta, il generale Gaeta, per dirla tutta e per dare solennità a quello che, è a Enna il campo del gioco più bello del mondo, mantiene un fascino antico.
Il verde intenso del suo prato naturale dà valore all’essenza del gioco, perché il sintetico è bello senz’anima, è un’altra cosa.
La tribuna, di una fruibilità sbilenca e asimmetrica, la gradinata piccola e palpitante, trasmettono la sensazione di una particolarità non ricercata.
Anche la minaccia spesso incombente di una visione sfocata accresce lo charme.
Riattiva ricordi di un avversario meteorologico che, come tale, non si è mai nascosto.
Il nuovo maquillage della casa del calcio, con la curva come settore ospiti e il nuovo vecchio ingresso della gradinata ne esalta l’unicità. Motivo in più per riempirla.
Mario Rizzo