On. Longi (FdI): “Stop alle corse clandestine di cavalli”

Longi e Brambilla
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La Camera dei Deputati ha approvato oggi una proposta di legge per la tutela degli animali, che vede come prima firmataria l’onorevole Michela Vittoria Brambilla e come cofirmataria l’On. Eliana Longi.

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“In qualità di componente della Commissione bicamerale Ecomafie – ha dichiarato la parlamentare ennese di Fratelli d’Italia – abbiamo dato vita uno specifico filone d’indagine sul gravoso problema relativo al maltrattamento degli animali, con particolare attenzione alle corse clandestine di cavalli, da parte delle zoomafie. Tramite il nostro intervento sono state apportate delle modifiche all’art. 260 del Codice Penale, e si prevede l’aumentano della pena, per l’uccisione degli animali (544-bis), per il maltrattamento degli animali (544-ter), e un ampliamento delle pene pecuniarie per chi organizza spettacoli e manifestazioni con sevizie e strazio per gli animali (544-quater).”

“Assistiamo ad un cambio di paradigma – prosegue la parlamentare – che si evince già a partire dall’articolo uno, che prevede l’eliminazione dell’espressione ‘sentimento dell’essere umano verso gli animali’ al quale si preferisce un più appropriato ‘delitti contro gli animali’, per dare finalmente un segnale forte, a cui nessuno tra i banchi dell’opposizione aveva pensato fino ad ora”.

“Questa nostra importante modifica – conclude l’On. Longi – giunge dopo un importante iter di indagini ad opera della suddetta Commissione, che ha visto noi componenti confrontarci con le problematiche direttamente sul territorio, come quanto avvenuto fra il 26 e il 28 gennaio nel corso della nostra visita, presso il quartiere di San Cristoforo di Catania, di stalle recentemente sequestrate, dove erano ricoverati cavalli destinati alle corse clandestine. I dati raccolti tramite il filone d’indagine siciliano, si sono rivelati fondamentali per le numerose audizioni degli scorsi mesi, che ci hanno visti focalizzati, con un impegno trasversale, su questo importante argomento. Il livello culturale di un Paese, o di una regione, deve essere anche misurato in base al contrasto a questi fenomeni criminali, che mai bisogna minimizzare. Lo Stato deve fare sentire inesorabilmente la sua presenza senza alcuna esclusione”.

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