In occasione della commemorazione dei defunti anche l’Arma dei Carabinieri, nel contesto delle iniziative tenutesi nella giornata del 2 novembre, ha inteso ricordare i propri commilitoni deceduti. In particolare il Comando Provinciale di Enna ha ricordato i propri con una sobria ma sentita commemorazione all’interno della Caserme “Gallo”.
Il Comandante Provinciale, Ten. Colonnello Alfredo Beveroni, accompagnato dal Coordinatore Provinciale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Maresciallo di cpl. Amedeo Cacciato, ha deposto una corona di alloro presso la stele ubicata nel cortile esterno della caserma che ricorda i Caduti, alla presenza di un picchetto, di una rappresentanza di carabinieri in servizio e di familiari di militari Caduti o defunti.
Tra questi ultimi – originari dell’ennese e morti in altre province o deceduti in questo territorio – si annoverano in particolare il Tenente Colonnello Emanuele Tuttobene, Capo Ufficio OAIO presso l’allora Legione Carabinieri di Genova, trucidato il 25 gennaio 1980 nel capoluogo ligure dalle Brigate Rosse, l’App. Michele Fiore, freddato il 4 febbraio 1992, a colpi d’arma da fuoco nel corso di un posto di blocco a Caltanissetta, l’Appuntato Franzolin Silvano e il Carabiniere Luigi di Barca, uccisi in un agguato mafioso a Palermo, nella cosiddetta strage della circonvallazione, il 16 giugno 1982, il Carabiniere Giuseppe Barbarino, ferito mortalmente il 25 gennaio 1971, mentre stava effettuando una traduzione di otto detenuti sul treno Torino-Genova, il Carabiniere Gaspare Farulla, ucciso il 4 luglio 1963 nel corso di un conflitto a fuoco avvenuto a Monopoli, in provincia di Bari, il Carabiniere Giuseppe Duci, nativo di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, valorosamente caduto a Sperlinga, il 7 maggio del 1914. E ancora il Vice Brigadiere Liccardi Giuseppe, nato a Troina e ucciso Belpasso, in provincia di Catania, il quale seppur in congedo, a seguito una rapina, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale veniva ferito mortalmente dai numerosi colpi di arma da fuoco esplosi dai malviventi in fuga, il Carabiniere Giuseppe Fiorenza, originario di Centuripe, trucidato a San Cipirello, nel palermitano, da bande criminali il 25 agosto 1949.