Si pubblica di seguito comunicato stampa del Comitato Senz’Acqua Enna
Siamo sempre più allarmati per la questione acqua ad Enna e Provincia, anche perché notizie di stampa parlano di un esaurimento della diga Ancipa sin dal 10 novembre.
La situazione è ormai al collasso, dei pozzi da reperire e da attivare da parte del gestore con le risorse straordinarie di cui alla protezione civile non si hanno notizie recenti.
Il Comitato ha chiesto di incontrare l’Ati, Acquaenna e la Prefettura per avere informazioni e verificare lo stato dell’arte, ma la preoccupazione in città cresce a dismisura.
Un incontro con l’Ati sarebbe saltato per assenza dell’Ente Gestore, questo si inquadra nell’ambito di uno stato di confusione che la disinformazione certamente accresce, anziché aiutare i cittadini a capire e chiarire le condizioni in cui ciascuno si troverà fra qualche giorno.
Il Comitato inoltre, cosciente che le iniziative isolate, quale quella che si apprende dovrebbe essere intrapresa a Troina la prossima settimana, servono a poco e, per questo, ha ritenuto di associarsi ad una iniziativa che nasce da altri comitati di Agrigento e Caltanissetta, recandosi a Palermo il 6 novembre per capire dalla viva voce dell’autorità di bacino, della protezione civile e della stessa Presidenza della Regione quali iniziative straordinarie si intendono intraprendere per ovviare a questa pesante emergenza, che riguarda peraltro le zone interne e le province notoriamente più depresse economicamente della Sicilia, impoverimento aggravato anche dalla perdurante assenza dell’ente politico provinciale (ancora una volta rinviate le elezioni, con una motivazione disarmante ed al tempo stesso sospetta).
Questo è il modo con cui intendiamo portare avanti le nostre battaglie, mettendoci la faccia e senza sconti per nessuno e, insieme, rivendicare un diritto ad invitare le istituzioni, tutte, ad assumersi le responsabilità connesse alle rispettive competenze.
Non siamo interessati né a guerre personali contro l’uno o l’altro degli attori della vicenda, nemmeno a costituire accozzaglie male assortite, laddove gli interessi di ciascuno siano differente e non convergenti: noi non facciamo politica di partito, né andiamo in cerca di uomini della provvidenza che improvvisamente trovino la soluzione e conquistino il centro della scena, dopo essere stati per anni consapevoli se non complici dello scempio che la scelta dell’acqua privata avrebbe prevedibilmente causato e che oggi è sotto gli occhi di tutti.