Le sfide che gli imprenditori dell’entroterra siciliano stanno affrontando negli ultimi mesi, se non anni, sono molteplici: non solo la siccità di questo periodo, ma anche una sempre più importante mancanza di infrastrutture, di collegamenti efficienti con il resto dell’isola, di politiche che possano fermare la grave emorragia che il territorio vive con tanti giovani che studiano e lavorano altrove e non tornano più.
«Come Confcommercio Caltanissetta Enna vogliamo essere chiari fin da subito – commenta il direttore Gianluca Speranza – il problema siccità non si risolverà con la pioggia, che comunque auspichiamo arrivi, ma solo quando ci renderemo conto della situazione gravissima delle infrastrutture.
Ci sono comuni in cui si perde fino al 90% d’acqua e questo è inaccettabile. I nostri associati fanno salti mortali per portare avanti le loro attività in modo dignitoso e questi sforzi hanno bisogno di una risposta celere da parte della politica».
Confcommercio Caltanissetta Enna lancia una proposta alle istituzioni: «Chiediamo – continua Speranza – una cabina di regia permanente composta dagli onorevoli regionali di Enna e Caltanissetta, dai sindaci di tutti i comuni delle due province, dalle associazioni di categoria. Questo territorio è a rischio: la storia dei due svincoli ormai la conosciamo bene, Caltanissetta prima ed Enna adesso stanno soffrendo la lentezza dell’Anas. Un duro colpo per chi ha esercizi commerciali. Ma non solo: entrambe le province soffrono un vero e proprio spopolamento dato dalla mancanza di lavoro e di prospettive. Se non vogliamo che l’età media dei comuni dell’entroterra arrivi a dati allarmanti, se non vogliamo vedere solo centri storici con negozi chiusi e luci spente abbiamo il dovere morale di fare squadra e dobbiamo farlo subito.»
Secondo gli ultimi dati ISTAT è proprio Caltanissetta la provincia che ha perso più residenti nel 2023, mentre Enna dal 2001 al 2023 ha perso più di 23.000 residenti.
«Plaudiamo agli sforzi dei sindaci di entrambe le province per l’emergenza siccità. Ma oggi abbiamo bisogno di risposte concrete, di aiuti agli imprenditori che hanno dovuto affrontare delle spese per mantenere le attività aperte ma soprattutto di uno sforzo politico che vada oltre le soluzioni tampone – conclude Speranza – si costituisca questa cabina di regia per poter discutere di soluzioni a breve, medio e lungo termine».