Enna: l’Archivio di Stato apre le porte per la “Domenica di Carta”

Archivio di Stato di Enna
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L’Archivio di Stato di Enna, diretto dalla dottoressa Giuliana Maria Ferrara, e collaborata dagli archivisti Valeria Cassarà, Sebastiana Licata e dal giovane Francesco Doccula, in occasione della “Domenica di Carta”, ha aperto oggi le porte per sensibilizzare il pubblico sulle attività svolte in Archivio.

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Per l’occasione, è stata realizzata una mostra documentaria de “Le carte della Sottoprefettura di Nicosia nell’Ottocento”, trasferite in modo precario dall’istituto di Catania nel 2023 a Enna. I documenti, portati a nuova luce con lavoro certosino dai funzionari ennesi, sono una notevole fonte di ricerca e di studio del territorio un tempo corrispondente al Circondario di Nicosia.

Il percorso espositivo narra degli avvenimenti e del modo di vivere al tempo del Regno d’Italia, spaziando tra diversi argomenti: la scuola, con illustrazioni di banchi e suppellettili e il rilascio della patente (così all’epoca veniva definito il diploma) di maestro; le condizioni delle carceri, con modelli delle divise delle guardie e campioni di tessuto per detenuti; la circolazione delle strade; la compilazione dei repertori relativi ai comuni del Circondario per la redazione della Guida Generale d’Italia; il commercio, le leggi e decreti; comunicazioni relative agli avvenimenti bellici del 1870 e ad alcuni illustri personaggi storici (Garibaldi, Bixio e Mazzini) gli eventi relativi alla vita dei sovrani d’Italia. Inoltre, all’interno della mostra vi è una esposizione di documenti antichi.

“Un patrimonio archivistico di immenso valore – ha spiegato la direttrice Ferrara – del quale quello più antico e prezioso che abbiamo è quello notarile datato a partire dal 1500. E’ un mondo affascinante se si considera che i notai dell’epoca nel loro esercizio avevano quattro strumenti diversi: il vademecum, che era una specie di block notes dove prendevano appunti; il bastardello, per l’annotazione provvisoria degli atti; i registri veri e propri e infine gli atti dei nobili che hanno valore perpetuo. L’anno scorso – aggiunge Ferrara – siamo riusciti anche ad ottenere un finanziamento per la spolveratura del fondo notarile, composto da 25 mila volumi”.

Insomma, quello di Enna è un Archivio di Stato che apre le sue porte al pubblico più eterogeneo e alle scuole in un percorso di valorizzazione della conoscenza di un “patrimonio archivistico di circa 6 km che è storia di tutti”.

Giacomo Lisacchi

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