“Attenzioni per il nostro territorio, sì. Tossiche, anzi radioattive, no!”. Lo afferma Enzo Savarino, coordinatore con delega sulla provincia di Enna per la Uil Sicilia.
L’esponente sindacale, facendo riferimento a nuove notizie giornalistiche in merito a ipotesi di stoccaggio di scorie nucleari nelle miniere dismesse di Pasquasia e Bosco, sottolinea: “Ci siamo battuti e continueremo a batterci, rivendicando opportunità e rispetto per le persone delle comunità ennesi. Non rappresenta certo un segnale di rispetto, né tantomeno costituisce un’opportunità, immaginare discariche ad altissimo impatto ambientale in alcune aree di una provincia come la nostra che ha vocazioni produttive e occupazionali incompatibili con un progetto tossico. E che ormai da decenni sta facendo di tutto, malgrado tutto, per difendere e promuovere le proprie eccellenze agricole, manifatturiere, culturali, archeologiche e turistiche”.
Enzo Savarino aggiunge: “Siamo pronti a ogni iniziativa di mobilitazione per la salvaguardia del territorio. Ci sfuggono, intanto, eventuali prese di posizione dell’attuale Governo regionale in merito a un piano di stoccaggio che è nazionale ma non può e non deve passare sotto silenzio nelle sedi politiche siciliane. Confidiamo, peraltro, che in questa occasione il presidente Renato Schifani riesca a pronunciare qualcosa di più e di meglio rispetto al ‘sì, ma…’ con cui ha accompagnato l’iter di approvazione delle norme SpaccaPaese sull’Autonomia differenziata. Da un lato quindi si profilano nuove minacce alla salute, dall’altro si preannunciano tagli massicci e definitivi al sistema sanitario: c’è una logica in questa follia…”.
“Sia ben chiara a tutti e a qualunque livello istituzionale – conclude Savarino – la lezione di orgoglio e civiltà impartita da donne e uomini, tantissimi ennesi, che con una partecipazione di gran lunga superiore a ogni aspettativa hanno aderito nei nostri banchetti e online alla raccolta-firme per il referendum abrogativo della cosiddetta riforma Calderoli. Siamo pronti ora a una nuova sfida democratica, per la quale ci attendiamo segnali forti e chiari dal Palazzo. Non è mai troppo tardi per ricordarsi di essere rappresentanti delle ennesi e degli ennesi, delle siciliane e dei siciliani”.