“Sugli organi di stampa sono riportate indiscrezioni secondo le quali entro fine anno, in assenza di precipitazioni, la diga Ancipa non sarà in condizione di erogare acqua. Si faccia subito chiarezza perché si rischia la bomba sociale. E si inverta subito la rotta, con la partecipazione dei sindacato alla cabina di regia e con tavoli specifici fra istituzioni regionali e territoriali, prefetture, parti sociali e datoriali e l’Anci”. A dirlo, il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, e la segretaria generale della Cisl Agrigento, Caltanissetta ed Enna, Carmela Petralia, che lanciano l’allarme sulla gravissima situazione che sta vivendo la Sicilia centrale.
“Agrigento, Caltanissetta ed Enna – dichiarano La Piana e Petralia – sono le tre province regionali in cui si soffre maggiormente la sete a fronte delle tariffe per il servizio idrico più alte d’Italia. Citiamo soltanto un esempio emblematico, ovvero quello di Agrigento, territorio in cui l’acqua può arrivare per turnazione anche ogni 20 giorni, ma le bollette sono le più care di tutto il Paese. Questo sta generando uno stato di esasperazione nei cittadini che rischia ancora più di sfociare nel caos a causa dell’assenza di notizie certe. Siamo pronti a difendere in ogni modo il diritto dei cittadini a essere informati su quanto sta accadendo e torniamo a chiedere alla Regione di aprire subito il confronto con le parti sociali e datoriali, le Prefetture territoriali e l’Anci”.
La Piana e Petralia sollecitano anche il coinvolgimento dei sindacati nella cabina di regia regionale.
“Rappresentiamo i lavoratori e siamo un punto di riferimento per i cittadini in ogni territorio – aggiungono – è doverosa la nostra partecipazione a organismi che si occupano di un tema vitale per tutto il tessuto sociale, produttivo ed economico della Sicilia, come quello idrico. Non è il momento per procedere con criteri ad excludendum, perché in ballo c’è la vita quotidiana delle persone e il futuro delle imprese di ogni settore merceologico nell’isola”.