“Dobbiamo ricominciare dalle scuole per far crescere il no alle mafie”. All’Istituto superiore Medi di Leonforte una giornata di riflessione sulle infiltrazioni della criminalità negli appalti pubblici si è trasformata in una giornata di festa. Oltre un centinaio di studenti e imprenditori hanno stabilito una linea Maginot culturale che punta a far diventare la cittadina di Leonforte punta di diamante nelle azioni antimafia.
All’incontro, promosso dalla Fai e dall’ANCE, hanno preso parte alcuni degli attori principali nella lotta alla criminalità, il Procuratore aggiunto della DDA, Santi Roberto Condorelli, il Commissario del Governo per le iniziative antiracket, Prefetto Maria Grazia Nicoló, la Prefetto Maria Carolina Ippolito, il Procuratore di Enna, Dott.ssa Stefania Leonte e i vertici delle forze dell’ordine.
“La scuola deve tornare ad essere il centro di una nuova cultura della libertà – ha dichiarato Gaetano Debole, presidente dell’Associazione Antiracket di Leonforte -. Un luogo che insegni a non sottostare a nessuna regola capestro. Mafia e corruzione devono restare fuori dal panorama della nostra scelte come uomini, come imprenditori, come educatori. Per questo motivo abbiamo organizzato questa giornata che, grazie alle autorevoli presenze istituzionali, ha significato un momento di gioioso inizio di un nuovo percorso sociale e di comunità”.
“Caponetto disse che la mafia teme più la scuola che la giustizia – le parole di Sabrina Burgarello, presidente dell’ANCE ennese – e noi partiamo dalle scuole per rilanciare il nostro impegno per imprenditoria sana e libera dai condizionamenti mafiosi”.
Inaugurato per l’occasione un murale ad opera di ViM commissionato dall’ANCE che inneggia al valore della collettività studentesca nel fronteggiare la mafia.