Enna: si allungano i tempi del processo Rugolo

Tribunale di Enna
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Si allungano i tempi per la definizione della sentenza di primo grado nel processo a Giuseppe Rugolo, il sacerdote alla sbarra per violenza sessuale aggravata a danno di minori. La sentenza prevista per il prossimo 11 luglio, è slittata il 7 novembre con udienze calendarizzate, oltre a quella dell’11 luglio, il 26 settembre e il 17 ottobre.

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Ancora testimoni da ascoltare, quelli della difesa, e solo ieri è iniziato l’interrogatorio del sacerdote che però è durato solo poche ore perchè Rugolo ha dichiarato di dovere rientrare a Ferrara per motivi di salute. L’interrogatorio riprenderà il prossimo 11 luglio.

Le ultime immagini di una seduta fiume, come tutte le altre, lunga e correlata da tante camere di consiglio, sono state quelle di un video, proiettato in aula, in cui si vede il sacerdote, in atteggiamenti poco consoni ad un uomo di chiesa, con un ragazzino.

L’udienza si era aperta con la testimonianza di un uomo che ha raccontato di essere stato oggetto di attenzioni da parte di Giuseppe Rugolo quando era adolescente. Una cifra, questa della passione per gli adolescenti, confermata anche da un ex allievo del sacerdote che ha ammesso di avere avuto rapporti sessuali con Rugolo quando era suo alunno, seppur, ha detto il ragazzo, quando era già maggiorenne.

Il Tribunale ha escluso dalla testimonianza l’avvocato rotale Federico Marti, il legale che avrebbe seguito la trattativa tra la Diocesi di Piazza Armerina e la famiglia della vittima, con l’offerta di 25 mila euro in cambio di una clausola di riservatezza, con la quale la giovane vittima si sarebbe impegnata al silenzio sulla faccenda. Marti aveva fatto pervenire al presidente del collegio giudicante, Francesco Pitarresi, una lettera nella quale si diceva che per problemi di salute era impossibilito ad essere presente in aula, ma che, comunque, si sarebbe avvalso del segreto professionale.

Nel corso dell’interrogatorio è emerso che Giuseppe Rugolo mentì a monsignor Pietro Spina, allora parroco della chiesa di San Giovanni, dove si sarebbero consumati alcuni episodi, sui comportamenti a sfondo sessuale tenuti nei confronti dell’allora giovane vittima.

Pierelisa Rizzo

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